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    N.B.: Windows potrebbe avere problemi a estrarre il file perché non riconosce il simbolo "▽". Rinominate il file e tutto dovrebbe funzionare a dovere. - LMOTM
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1.
The ocean was there before the waters fell before God tried to draw the waves in His own head The ocean was there like a thought of the Universe the ocean started breathing before its lungs had grown Reality is overrated nothing is, but everything seems to be
2.
In una caduta che sale emergere dal fondo del mare nel cielo più alto e lasciare che accada di nuovo cadere Abdicare al controllo, subire i ritorni gli schiaffi sul viso le notti per poi riaffiorare già asciutti negli abissi profondi dell’altitudine Com’è facile perdersi Com’è facile crederci Polmoni, branchie, ossa cave evoluzione indecisa, e quasi affogare tra l’aria l’ozono le onde ed il sale Meccanismi difensivi ancestrali, entropia e ali, il caos del sentiero serpente che eterno ritorna e non lascia niente Com’è facile perdersi Com’è facile crederci Ma davvero vorresti resistere? Credi davvero che sia possibile? Ma guardati, così nudo e debole la pelle bagnata e bollente, a tossire vento ma guardati, così giovane e stanco in un mondo liquido e aereo e con i pensieri comete nella nube di Oort ma guardati, guardati i piedi, che non sai cosa fartene, se non sai dove metterli ma guardati, così smarrito che basterebbe finissi d’ingabbiare le cose nel tuo teschio pulito e iniziassi a vivere In una salita che cade immergersi nel chiaro del sole dalla fossa più buia e resistere non perdere quota volare Spiriti animali, entropia e ali, il seme che nasce ed il sangue che muore fermarsi non è più un’opzione
3.
Armonici limpidi e l’acqua perde senso mi perdo nei riverberi non c’è più tempo né distanze da affrontare Stai affogando in dieci centimetri di mare caldo il cielo è un lampo e tutto è così perfetto Divoro il silenzio e lascio perdere i ricordi del dolore per un istante sono solo col mio battito ed è così violento E la mia pelle è trasparente come acqua disciolto nelle nuvole come vapore annuso il sale e dimentico di respirare… Brillava plancton a sud e l’universo lassù brillava plancton a sud nel buio immenso il blu Smetti di pregare e ascolta tutto ruota senza attrito o diserzione il sangue pulsa e le orbite collidono, tutto s’intreccia Gli atomi si scontrano, si perdono, s’abbracciano come facciamo noi immersi uno dentro l’altra in dieci centimetri di mare caldo Come aurore boreali, ioni carichi in cerca di atmosfere in cui brillare all'improvviso è tutto solido e magnifico ora capisco il senso ogni parola è imperfezione, ogni concetto fallisce misero nella descrizione le onde uccideranno questa spiaggia un giorno, sì ma non adesso Brillava plancton a sud e l’universo lassù brillava plancton a sud nel buio immenso il blu So che non riesci, è un momento che capita una volta nella vita ma se tu potessi seguire il vento…
4.
Maa' 07:35
Azzurra è la sua pelle ma la pelle sta morendo e se cadi in verticale hai mille probabilità di andare a cadere nel deserto Nel deserto il vento soffia caldo lascia spazio agli orizzonti se hai paura di volare non lasciarti trasportare può significare tutto e oltretutto può lasciarti senza niente solo ad affrontare il tempio di silicio e le dune immaginarie senza sassi per fermare la tua sete E vedere il cielo così chiaro non fa che peggiorarla e la pelle scotta, e la pelle morta come quella del pianeta e tu, l’umanità, ridotta a piaghe e stracci e labbra screpolate e sangue secco che nemmeno riesce a scorrere E tu non ricordi, non ricordi neanche più com'era bere Finiremo per scannarci come cani intorno a qualche rara pozza d’acqua finiremo con il bere dai barili l’olio nero dei perdenti finiremo col morire sotto il sole mangiati dai millenni, asciugati dalla luce mentre lontano tra gli anelli di Saturno brillerà ancora il ghiaccio.

about

"Nei diversi universi di senso nei quali ci è concesso di vagare, consapevoli o meno della nostra direzione, finiamo per aggrapparci agli elementi che riconosciamo familiari, e ci lasciamo guidare, benché privi di stabili sostegni, verso gli angoli più remoti dell'ignoto. Riconosciamo così noi stessi nei più disparati volti del mondo: nel grigio di una nube che sfuma nel blu, nel giardino di casa che brina nella notte.
Quello dei Last Men On The Moon, più che il biglietto per un viaggio interstellare, è l'invito ad una traversata durante la quale scoprire i mondi della loro creazione.
E sono le note, i testi e le loro atmosfere a condurci, per mezzo d'immagini e fertili allegorie, lungo le orbite più lontane, suggerendoci i pianeti da guardare, nei quali non fatichiamo a riconoscere i tratti della nostra stessa natura.
Passiamo, senza il barlume di una tregua, dal fondo dell'oceano al tetto più alto dell'universo, attraverso le crepe del deserto, scortati da un uomo alato intrappolato nei venti del caos; e specchiando i nostri orizzonti nel riflesso delle stelle, ci accorgiamo che una volta decollati, fermarsi non sarà più un'opzione."

- Stefano Montagna

credits

released November 12, 2012

Lorenzo Cetrangolo - voce
Alessio Premoli - chitarre
Daniele Cetrangolo - chitarre
Raffaele Massa - basso
Roberto Rizzi - synth / theremin
Mauro Ronchi - batteria

Cori in "Entropia e ali" di Erica Mattaliano

Registrato nel 2012 da Daniele Cetrangolo e Roberto Rizzi al First Floor Studio di Rozzano (MI) con registrazioni aggiuntive al Late Sound Studio di Milano
Mixato da Roberto Rizzi

Testi e musiche di Lorenzo Cetrangolo
Arrangiamenti dei Last Men On The Moon

Grafiche di Gabriele Carbone

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about

Last Men On The Moon Milano, Italy

I LMOTM cantano l'enormità delle cose dipingendo allegorie monumentali. Costruiscono architetture che sfidano la fisica e Dio, alla ricerca del cielo e di una Luna perduta, per toccare l'eterno, l'infinito, la morte, il caos. Abbracciano, con uno sguardo solo, ogni oceano, deserto, o spazio cosmico.
Inventano mondi, sospesi tra viaggio interiore, corrispondenza poetica ed espressione sonora.
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